DRAMMATICO – DURATA 112′ – USA
Dopo aver subito con successo un intervento di estrema ricostruzione facciale, Edward rimane poco a poco ossessionato da un attore che recita nella produzione teatrale basata sulla sua vita precedente…
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L’ho trovato talmente “forzato ” da diventare noioso . Credo che questo genere di film possa piacere agli amanti di Woody Allen , a chi ama un cinema di nicchia , io sono terra terra e mi sono addormentata due volte . Per me é no
Ho iniziato a vederlo ieri sera e mi stava facendo addormentare, visto oggi nel pomeriggio devo dire che l’ ho apprezzato diciamo che è un po’ impegnativo quindi se siete già stanchi meglio guardarlo in un secondo momento, questo film non è per tutti. Bravi gli attori.
Particolarità Grottesca,
Un Film che ti Mette alla Prova .
Potrei Consigliarlo..
l primo pensiero che viene in mente di fronte alle immagini della pellicola è la relazione tematica che il soggetto del film (la deformità fisica e, in particolare, quella facciale) intrattiene con grandi capolavori del cinema statunitense come, giusto per fare qualche esempio, “Freaks” (1932) di Todd Browning, o “The Elephant Man” (1980) di David Lynch.Ma si situa su toni più leggeri rispetto alle due pellicole sopra citate: Il film non costituisce quindi una denuncia delle condizioni di vita di coloro che soffrono di queste patologie e quindi cerca di portare lo spettatore a simpatizzare per i protagonisti. Al contrario, delinea la storia del protagonista senza eccedere in una raffigurazione eccessivamente melodrammatica e presentando la sua esistenza con uno sguardo neutro e distaccato.
Condivido la tua opinione avendo visto sia Freaks che Elephant man, aggiungo un particolare, that’s entertainment
Non mi ha presa, la prima ora sembrava il parallelo alla bella e la bestia, la seconda il classico fantasy da tv anni ’90. fa venire voglia di rivedersi Darkman ed E. mani di forbice o qualche episodio di zio tibia anche.
un film tragico surreale oscuro provocatorio satirico inquietante e divertente Una riflessione su identità e apparenza, orgoglio e pregiudizio, su come ci percepiamo e come, invece, ci percepiscono gli altri, sull’accettazione di sè, sulle maschere sociali, sul “privilegio della bellezza”, e su mille altre cose ancora. Molto originale aver reso il racconto circolare. Bravissimo Stan.Voto 8/10